I denti da latte esfoliano, ma vanno preservati come i denti permanenti; dalla loro salute dipende infatti quella della dentizione definitiva. E’ uno dei messaggi importanti che arriveranno dal XXVIII Congresso Nazionale di Associazione Italiana Odontoiatri, in programma a Riva del Garda dal 26 al 28 settembre prossimi, in occasione della sessione di pedodonzia del giovedì. Un evento dedicato agli “Odontoiatri per il Domani”, al quale per i soci AIO è possibile iscriversi gratuitamente dopo aver innovato l’iscrizione con domiciliazione bancaria in modalità Sepa-RID, e che proprio il 26, in apertura, vede protagonista l’Università con cinque sessioni di assoluto rilievo nazionale.

Nominato nei mesi scorsi Presidente del Collegio dei Docenti in Odontoiatria, Roberto Di Lenarda è Direttore del Dipartimento Universitario Clinico di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute Università degli Studi di Trieste. Coordinerà la sessione dal titolo “Ortodonzia ed endodonzia pediatrica” (15.15-16.30): un’occasione per parlare di denti del bambino a tutto tondo, dalla prevenzione alla conservativa ai trattamenti endodontici, al dolore, che oggi si evita sempre più. «La sessione – spiega Di Lenarda – è concepita con l’intento di approfondire i diversi livelli di intervento possibili nel paziente pediatrico, a partire dalla prevenzione, per passare alla cura dei denti decidui ove la prevenzione sia fallita ed arrivare all’intervento ortodontico, necessario quando i denti decidui vengono persi precocemente a causa della patologia cariosa».

Di linee guida si parlerà in apertura con Carlo Majorana dell’Università degli Studi di Milano ed Elena Bardellini dell’Università di Brescia: che cosa rappresentano per l’Odontoiatra?

«Le Linee Guida Nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva, introdotte per la prima volta nel 2008, sono un importante documento per quanti coinvolti nella gestione della salute del cavo orale del paziente pediatrico: non solo professionisti del settore odontoiatrico ma anche pediatri di libera scelta e famiglie. Sono un riferimento fondamentale per la prevenzione sulla base delle evidenze della letteratura scientifica, in un contesto in cui spesso le informazioni sono confuse».

Trattamento conservativo ed endodontico degli elementi decidui è la relazione a cura di Maurizio Bossù e Roberto Di Giorgio: quale giovamento ne può trarre il bambino?

«Ogniqualvolta il dente deciduo colpito da carie è ancora recuperabile. Ancora oggi, troppo spesso, c’è la convinzione che i denti da latte, destinati ad essere sostituiti dai denti permanenti, non debbano essere curati. Trattare un dente deciduo significa evitare al bambino dolore e infezioni ricorrenti e perdite di spazio in arcata che potranno poi essere recuperate solo con il trattamento ortodontico».

Luca Contardo, Suo collega all’Università di Trieste, parlerà di malocclusioni ad “eziologia ambientale”: di che si tratta?

«Riallacciandoci a quanto detto, la prevenzione e la cura della dentatura decidua sono fondamentali per evitare perdite di spazio che si ripercuotono inevitabilmente anche sulla dentatura permanente. Quando purtroppo i denti non sono più recuperabili si può intervenire con trattamenti di tipo intercettivo, come i mantenitori di spazio.

Lei è artefice del progetto di Assistenza Odontoiatrica Integrativa in Friuli Venezia Giulia: quanto e come sta aiutando i bambini della Sua Regione, in particolare nelle fasce deboli?

«La delibera regionale sull’odontoiatria pubblica/sociale garantisce l’accesso alle cure odontoiatriche senza alcuna compartecipazione alla spesa sanitaria per i pazienti con meno di 6 anni. Dai 6 ai 14 anni le cure sono garantite applicando il ticket. I dati ci confermano che l’accesso dei pazienti pediatrici alle cure odontoiatriche nelle strutture pubbliche è sensibilmente aumentato negli ultimi due anni, anche grazie all’apertura di ambulatori dedicati in diverse aree della Regione in cui prima non erano presenti centri di riferimento. L’attività ortodontica in quattro ambulatori dedicati della Regione poi, sta prendendosi in carico le disgnazie più gravi e quelle che affliggono i pazienti con una maggiore difficoltà economica. A breve, con un ulteriore importante sforzo, estenderemo la fascia di età “protetta” a 0-16 anni. Nel medesimo momento daremo anche la possibilità di fornire i mantenitori di spazio».

Le tariffe – I soci iscritti in modalità Sepa RID o che si impegnano al pagamento “in automatico” per il 2020 fino al 25 settembre non pagano l’iscrizione al Congresso. Per ulteriori informazioni, c’è il linko il Comitato Organizzativo FASI 0697605610

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